Anfitrite (dal greco Ἀμφιτρίτη) nella mitologia greca è la sposa di Poseidone e madre di Tritone. È una delle Nereidi ed ha i capelli neri e veste un'armatura di colore verde. In arte veniva rappresentata come giovane e bella, o seduta in trono o vicino a Poseidone, o ancora su un carro con lui, circondata da un seguito di Tritoni e Nereidi in groppa a cavalli, tori ed altri animali marini; in generale, porta i capelli sciolti sulle spalle ed ha i regali attributi del diadema e dello scettro.

Nell'epica omerica non è completamente personificata: là sul mare aperto, fra i flutti di Anfitrite; il suo epiteto Halosydne ("allevata dal/nel mare") è condiviso da Teti.

Non volendo prendere marito, cercò protezione da Poseidone presso Atlante. Scovata da un delfino mandato dal dio del mare, fu costretta a sposarlo. Dal marito ebbe quattro figli: Tritone, Rodo, Cimopolea e Bentesicima. Tuttavia, non si dimostrò vendicativa nei confronti delle amanti segrete di Poseidone, al contrario delle cognate Era e Persefone. L'unica amante di cui si vendicò fu Scilla, o, secondo altre versioni, Medusa.

Nell'Odissea è dipinta come colei che spinge le onde contro gli scogli e si compiace circondarsi di delfini, cani e altri mostri marini.

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